Con la definizione “FASCIA” si intende un Organo vero e proprio che ha una sua mobilità e funzione ben definita; dotato di innervazione e componenti elastiche come ELASTINA e COLLAGENE. La prima è una proteina che permette l’elasticità necessaria in certe zone anatomiche come i tendini, la pelle e le arterie. La seconda è una proteina che assicura forza e protezione dagli stiramenti eccessivi dei tessuti.
Queste due componenti naturali presenti nel corpo, insieme anche ad altre componenti (gel di polisaccaridi), permettono di assorbire le forze di tensione e aiutare il normale funzionamento muscolare.
La sue funzioni è quella di:
- mantenere coese le strutture corporee;
- intervenire nell’origine della struttura muscolare;
- produrre collagene, importante nella cicatrizzazione di una ferita;
- modellare la struttura muscolare e quindi i movimenti del corpo;
- donare il suo corretto assetto posturale;
- regolare la temperatura corporea;
- proteggere le strutture anatomiche interne contro pressioni esterne;
- nutrire i tessuti del corpo
Struttura della fascia


Il lavoro sulla fascia
Il lavoro che il fisioterapista effettua sulla fascia è un metodo di trattamento riconosciuto oggi, e da sempre utilizzato anche in tempi remoti. Oggi esistono diverse metodologie di “induzione Mio-fasciale”.
Si sono, nel tempo, adattati sempre più nuovi protocolli terapeutici che permettono di lavorare al meglio sulle lesioni muscolari. Il trattamento delle fasce contribuisce notevolmente alla diminuzione dell’intensità del dolore in una riabilitazione.
Terapia manuale
Il termine Terapia Manuale è una definizione generica che indica una tecnica eseguita con le “mani”. Ippocrate ne è fautore (460-377 a.c.).
L’OPERATORE SANITARIO si può avvalere di diverse tecniche manuali: con le dovute specializzazioni richieste (obbligatoriamente studiate da parte dello stesso) si avvale di terapie fisioterapiche e terapie osteopatiche.
L’obiettivo della Terapia Manuale è di migliorare la rigidità muscolare, tendinea; ridurre processi infiammatori e quindi migliorare la mobilità dei segmenti. corporei.